La leggenda del Piave – sim

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La leggenda del Piave, di E.A. Mario. Per S.I.M.

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C’è una canzone che sembra riassumere tutta la nostra guerra. L’ha scritta la sera del 23 giugno 1918 un impiegato postale. Si intitola La leggenda del Piave, meglio conosciuta come la canzone del Piave, è una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Il suo autore si chiama Giovanni Gaeta, ma il pubblico lo conosce sotto lo pseudonimo di E.A. Mario, L’inno contribuì a ridare morale alle truppe italiane.

Testo: 

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
Dei primi fanti il ventiquattro maggio:
l’Esercito marciava per raggiunger la frontiera,
per far contro il nemico una barriera.
Muti passaron quella notte i fanti;
tacere bisognava e andare avanti.
S’udiva intanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar de l’onde:
era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò: “non passa lo straniero”.

Ma in una notte triste si parlò di tradimento,
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
per l’onta consumata a Caporetto!
Profughi ovunque! Dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti.
S’udiva allor dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l’onde:
come un singhiozzo in quell’autunno nero.
Il Piave mormorò: “ritorna lo straniero”.

E ritornò il nemico, per l’orgoglio e per la fame
Volea sfogar tutte le sue brame.
Vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allor…
“NO” disse il Piave, “NO” dissero i fanti,
“mai più il nemico faccia un passo avanti”
Si vide il Piave rigonfiar le sponde!
E come i fanti combattevan l’onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
Il Piave comandò: “indietro va’ straniero!”

E indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento
E la Vittoria sciolse le ali al vento.
Fu sacro il patto antico: tra le schiere furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro e Battisti.
L’onta cruenta e il secolare errore
infranse alfin l’italico valore.
Sicure l’Alpi… libere le sponde
E tacque il Piave: si placaron l’onde.
Sul patrio suol, vinti i torvi imperi,
la pace non trovò nè oppressi nè stranieri.

Versione S.I.M., strutturata in maniera flessibile, per adeguarsi ad ogni tipo di organico. Oltre alla serie completa di strumenti solistici, raggruppati in base all’altezza, ci sono le parti per basso, pianoforte e percussioni. Dal duo pianoforte/strumento solista, alle varie combinazioni di strumenti con o senza il pianoforte e la batteria, la varietà di soluzioni possibili è veramente enorme. Le parti staccate sono già adattate agli strumenti traspositori. 

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